Un'intervista a Giorgio Càeran

mercoledì 6 luglio 2022
lunedì 26 marzo 2018
Signor
Giorgio, posso farle un’intervista spalmata in tre lunghe serate?
Tutto è
nato da un invito sul diario del mio profilo Facebook. Venerdì, 16 marzo 2018,
la giornalista
Anna Rita Cairoli scrisse
un inaspettato messaggio su un post
che avevo condiviso sulla bacheca quattro ore e mezzo prima. Tra l’altro il post l’avevo condiviso da una mia Pagina
(“Sulle vie del mondo”) e riprendeva tre citazioni sui viaggi. Il bello è che Anna Rita mi confessa che fino a tre mesi prima non sapeva neanche chi
fossi… nel modo più assoluto. Poi, per caso, un giorno si è trovata sul Blog “Viaggi, libri e curiosità”, e n’è
rimasta colpita. Ha cominciato a leggere qua e là e man mano che scopriva
qualcosa sul mio conto, aumentava la curiosità di conoscere altre cose. Il Blog
l’ha divorato: le è piaciuto. Dopodiché mi ha cercato su Facebook, dove ha
voluto scoprire anche le mie Pagine, soprattutto “Sulle vie del mondo”. Ha ritenuto interessanti gli album che fanno
da collante alla Pagina. Lì ha letto un sacco di cose, compresa l’intervista che
mi fece Aldebaran Amina Zamatto nella notte tra il 2 e il 3
gennaio 2012. Ecco il punto. L’idea di Zamatto
l’ha fatta sua, ampliandola: la sua, infatti, è impostata con
tempi assai più lunghi richiedendo perciò di essere spalmata addirittura in tre
lunghe serate davanti ai reciproci computer.
Anna Rita, quale e onore. Anche se, onestamente, si trattava di una cosa
del tutto nuova per me, ed ero perplesso sulla scelta di prolungare questa intervista
in tre corpose serate anziché in una sola. Di certo sapevo che sarebbe stato
faticoso, ma non mi sarei annoiato. L’intervista si è dunque
snodata per tre giorni, tra il 19 e il 21 marzo 2018: è iniziata lunedì 19 alle ore 20,55 ed è
finita all’1,05
nella
notte tra mercoledì
e giovedì 22. Il
tutto si è svolto sul diario del mio profilo Facebook, dove chiunque poteva
leggere in diretta i vari botta e risposta.
Adesso, a freddo, potrei suddividere in tre
tronconi questa intervista a 360 gradi. Il primo giorno è stato dedicato
soprattutto ai miei viaggi, alle esperienze editoriali, ai miei progetti di neo
pensionato: domande che erano nell’aria, senza particolari imprevisti. Il
secondo e il terzo giorno invece sono stati per i grandi temi della vita, per i
non facili problemi di carattere sociale e politico. Domande, quest’ultime, che
non mi aspettavo ma che tuttavia io ho risposto in maniera logica,
secondo i miei punti di vista. Del resto a me piacciono le persone solari,
aperte, non ambigue, che non nascondono il loro modo di essere e di pensare. Mi
piace chi tiene la schiena dritta e non la persona d’animo basso e servile,
sempre disposta a mettersi umilmente agli ordini di un potente: persone
ipocrite che io non voglio mai al mio banchetto.
L’intervista, che è
durata complessivamente ben sedici ore, è stata faticosa e non credo che
accetterò in futuro di ripetere un’esperienza simile. Alla fine, però, sono soddisfatto
e ringrazio l’intervistatrice (che ha ventisette anni e
mezzo meno di me) che è riuscita a tirarmi fuori un po’ del mio modo di essere.
Le tre
puntate le ho raggruppate e messe in una Nota
del mio diario di Facebook. Dopodiché ho pensato di metterle anche in un Blog,
anche se atipico.
Questo, infatti, non è il classico Blog, bensì
tutto ciò vuole essere solo un supporto a un Blog specifico: “Viaggi, libri e curiosità”, il cui link è
https://giorgiocaeran.blogspot.com/ .
https://giorgiocaeran.blogspot.com/ .
Mi sembra di aver detto
tutto, o forse no. Forse penso che sia meglio presentarmi. Provvedo. Era
domenica 18 maggio del 1952, poco prima di mezzogiorno di un anno bisestile,
quando venni al mondo a Cermenate (in provincia di Como, circa trenta
chilometri da Milano). I miei genitori mi hanno affibbiato il nome Giorgio
Càeran e me lo tengo, anche se poi ci ho aggiunto l’accento tonico per
distinguermi dalle origini paterne (venete) a quelle dove sono cresciuto. Una
curiosità: anche mia figlia è nata di domenica in un anno bisestile. A ogni buon
conto, dal 1980 non vivo più nel mio paese nativo ma a Milano, dove sono anche
diventato padre.
Ho sempre amato i
viaggi, sin da quando ero giovane, al punto di licenziarmi quando il datore di
lavoro non mi concedeva dei mesi di permesso non retribuito. Io, però, volevo
andare in India con la Vespa (e starmene via senza date da rispettare, al punto
che in quel viaggio stetti lontano dall’Italia undici mesi), attraversare il
Sahara, navigare il Rio Ucayali, andare nella Patagonia e nella Terra del
Fuoco, salire sulle Ande, conoscere l’Africa nera fino al Madagascar, ecc… e
perciò che dovevo fare? Mi licenziavo e tentavo la sorte, nella speranza di
trovare un altro posto di lavoro al mio ritorno. Ciò l’ho fatto in alcune
occasioni, poi è ovvio che creando una famiglia non potevo più interpretare
ancora quella vita sognatrice che amavo. Sono arrivato a dei compromessi ma
certi richiami, seppure assopiti, ci sono sempre.
Termino questa
presentazione annotando che dopo aver scritto un paio di libri sui viaggi adesso
sono un pensionato, con 43 anni e 1 mese di
contributi lavorativi alle spalle: ci sono andato 48 giorni prima del mio 65°
compleanno.
N.B.:
l’intera intervista di Anna Rita Cairoli l’ho
pubblicata anche sul mio diario Facebook, tra le Note. Il cui link è questo:
https://www.facebook.com/notes/giorgio-c%C3%A0eran/anna-rita-cairoli-intervista-giorgio-c%C3%A0eran-in-tre-giorni-tra-il-19-e-il-21-marz/1858682444164167/
Un abbraccio a voi,
appassionati viaggiatori di lungo corso, che sulle ali dell’entusiasmo
percorrete le strade del mondo.
Giorgio Càeran
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